Mostra di grande impatto a Roma per gli amanti dell’arte che sono invitati a recarsi al Palazzo Merulana per “Antonio Donghi. La magia del silenzio”.
L’evento è partito lo scorso 9 febbraio e andrà avanti fino al 26 maggio con tantissimi splendidi quadri e 12 euro per l’ingresso.
L’artista fu tra i più importanti interpreti del Realismo magico in Italia. Nato a Roma il 16 marzo del 1897 e scomparso il 16 luglio del 1963 l’artista ricevette la licenza al Regio Istituto di Belle Arti di Roma nel 1916. L’esordio ufficiale arriva nei primi anni venti quando partecipa con Nudo di donna alla seconda Biennale di Roma ricevendo grandissimo incoraggiamento.
Nel tempo si guadagna il ruolo di maggiore esponente del Realismo magico anche se la definizione arriverà solo postuma dal critico tedesco Franz Roh. Questo tipo di stile dipinge una visione realistica aggiungendo anche un tocco magico e confondendo quello che è il mondo del reale con quello della fantasia. Insieme a Donghi troviamo come esponenti Felice Casorati e Cagnaccio di San Pietro. Non è un movimento organizzato, ma appunto una definizione che arriva solo successivamente.
Andiamo a scoprire qualcosa di più sulla mostra in scena in questi giorni.
La mostra di Antonio Donghi a Roma mette in evidenza 34 opere che sono state prevalentemente acquistate alle maggiori mostre del tempo o reperite anche sul mercato. Il tutto è organizzato grazia al decisivo sostegno del Main Sponsor Unicredit che ha contribuito con sedici prestiti provenienti dalla collezione esposta a Palazzo De Carolis, sede di rappresentanza del gruppo bancario. La coproduzione è affidata a CoopCulture.
All’interno dell’evento è possibile ricostruire per intero tutto il suo percorso artistico. Per scoprire il metodo di un artista fin troppo spesso messo in secondo piano dalla critica ma che ha detto moltissimo al nostro paese grazie alle sue splendide opere.
Il curatore della mostra è il Prof. Fabio Benzi che mostra il suo appassionato metodo di indagine all’interno dell’arte italiana riuscendo a ricostruire il tutto grazie alla sua grande conoscenza del mezzo. Inoltre va aggiunto che Donghi è un simbolo di Roma e nei suo quadri ha fatto rivivere le sensazioni della città eterna nel periodo in cui dipingeva. Sarà dunque interessante informarsi di fronte a quadri che ci mostreranno con grande forza un pezzo importante della nostra storia dell’arte. Un viaggio dunque nella cultura del nostro paese per riflettere grazie allo splendido ruolo dell’arte.
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