Malattia per i lavoratori dipendenti: attenzione a questa svista, vi costa il posto di lavoro

La malattia è un evento imprevedibile che può colpire chiunque, indipendentemente dallo stile di vita o dall’età. Essere preparati su come agire in tali circostanze è fondamentale, soprattutto quando si tratta di malattia retribuita e delle procedure da seguire per garantirsi tale diritto.

Ci sono però delle cose molto importanti da fare, perché se non si seguono le giuste regole il rischio è addirittura quello di perdere il posto di lavoro.

Cosa fare per la malattia
Malattia per lavoratori dipendenti (SnoItalia.it)

Procedura per la richiesta di malattia retribuita

Per poter usufruire della malattia retribuita, il primo passo che un dipendente deve compiere è presentare una domanda al proprio datore di lavoro. Questa richiesta deve essere effettuata entro due giorni dall’inizio della patologia, salvo eccezioni particolari. È indispensabile allegare alla domanda un certificato medico fornito dal medico curante o dal pronto soccorso, il quale deve includere la diagnosi e la data della visita.

Se l’assenza per malattia supera i tre giorni consecutivi, il certificato medico dovrà essere inviato anche al Medico Competente o all’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) per gli eventuali controlli. Nei primi tre giorni di assenza non è necessario il controllo dell’INPS o del Medico Competente; tuttavia, a partire dal quarto giorno diventa obbligatorio informare l’INPS o il Medico Competente sulla propria condizione.

Durata e limitazioni della malattia retribuita

La durata massima della malattia retribuita varia a seconda del settore lavorativo: nel pubblico impiego i tempi sono generalmente più lunghi rispetto al settore privato. Nel dettaglio:

  • Nel settore privato si possono ottenere fino a 180 giorni in 12 mesi;
  • Nel pubblico impiego fino a 101 giorni in 12 mesi;
  • Gli apprendisti hanno diritto fino a 66 giorni in un anno.

Esistono situazioni specifiche in cui non si ha diritto alla malattia retribuita: per esempio durante le ferie, congedo parentale o matrimoniale; se ci si ammala svolgendo lavoro straordinario fuori sede; oppure durante una sospensione disciplinare dal servizio.

Regole per uscire di casa durante la malattia

Rischio malattia lavoro
Malattia, cosa fare sul lavoro? (SnoItalia.it)

Le normative prevedono che chi beneficia del congedo per malattia possiede limitazioni negli spostamenti fuori casa. È permesso uscire solo nei seguenti orari:

  • Dalle ore 10 alle ore 12;
  • Dalle ore 17 alle ore 19 nei giorni feriali.

Chi viene sorpreso fuori casa al di fuori degli orari consentiti rischia la perdita dei benefici economico-legislativi previsti dalla legge sulla tutela dei lavoratori ammalati.

Queste regole sono state stabilite non solo per garantire che chi è realmente ammalato possa riposarsi adeguatamente ma anche per prevenire abusi del sistema di tutela sociale destinato ai lavoratori affetti da patologie invalidanti. La conoscenza approfondita delle procedure e delle regolamentazioni relative alla gestione della malattia nel contesto lavorativo consente ai dipendenti di navigare più facilmente attraverso periodi difficili senza incorrere in complicazioni ulteriori legate alla propria occupazione.

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