Quando si verifica un guasto in casa, la prima mossa è spesso quella di chiamare un tecnico specializzato come un idraulico, un elettricista o un caldaista.
Ma cosa accade quando, dopo l’intervento, il problema persiste? È giusto pagare per una prestazione che non ha portato alla risoluzione del problema?
Questa domanda solleva diverse considerazioni legate sia ai diritti dei consumatori sia alle pratiche etiche nel mondo dell’artigianato.
La protezione offerta dalla garanzia
Prima di addentrarci nella questione dei costi legati all’intervento di un tecnico, è fondamentale comprendere il ruolo della garanzia. Quando acquistiamo un prodotto o servizio che presenta una garanzia valida – tipicamente di due anni – questa funge da scudo protettivo per il consumatore.
In caso di malfunzionamenti o difetti non imputabili all’uso scorretto del bene, la riparazione (o sostituzione) dovrebbe avvenire senza alcun costo aggiuntivo per il cliente. Questo include anche le spese relative alla chiamata del tecnico.
Cosa accade quando la garanzia è scaduta?
Il panorama cambia radicalmente una volta superato il periodo di copertura garantito. In assenza di una protezione legale offerta dalla garanzia, i costi relativi sia alla diagnosi del problema sia agli eventuali tentativi di riparazione ricadono sulle spalle del consumatore. Ciò significa che anche se l’intervento non dovesse sortire l’effetto sperato – ovvero la risoluzione del guasto – le spese sostenute per la chiamata rimangono a carico del cliente.
Uno degli aspetti più critici in queste situazioni riguarda la comunicazione tra il tecnico (o l’azienda fornitrice del servizio) e il cliente. Idealmente, ogni professionista dovrebbe informare preventivamente il cliente riguardo i potenziali costi dell’intervento, inclusa la tariffa base per la sola chiamata. Questo permetterebbe al consumatore di prendere una decisione informata su come procedere.
Tuttavia, nella pratica non sempre ciò avviene con la dovuta trasparenza. Molti clienti si trovano a fronteggiare richieste economiche inaspettate solo dopo l’esecuzione dei lavori – o peggio ancora, dopo interventi infruttuosi. Sebbene dal punto di vista etico sarebbe auspicabile una maggiore chiarezza da parte dei professionisti coinvolti, attualmente nessuna normativa impone esplicitamente questa pratica.
Gestione delle controversie
Inevitabilmente possono sorgere disaccordi tra cliente e tecnico riguardanti i pagamenti per interventi ritenuti insoddisfacenti da parte del primo. In questi casi può essere difficile trovare un accordo amichevole sul da farsi; pertanto, talvolta le parti si rivolgono a vie legali per risolvere la contesa.
Quando le parti decidono di affidarsi all’autorità giudiziaria per dirimere tali controversie, sarà compito del giudice stabilire se e quanto debba essere corrisposto al professionista per il suo intervento. Nella sua valutazione verranno presin considerazion diversifattori quali: tempo impiegato dal tecniconell’esecuzionedell’interventoe naturadelle operazion effettuate durante lo stesso.